Il diabete mellito include un gruppo di malattie metaboliche caratterizzate da una concentrazione elevata di glucosio nel sangue, provocata da un difetto nella produzione e/o nell’utilizzazione dell’insulina. Questi livelli elevati di glucosio ematico, mantenuti nel tempo, aumentano il rischio di malattie micro-macro vascolari e neuropatie. Le tipologie di diabete più diffuse sono il diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2. La maggior parte delle persone soffre di diabete di tipo 2: questa tipologia è caratterizzata dall’incapacità di muscoli, tessuto adiposo e fegato nell’utilizzare l’insulina combinata con una ridotta produzione di insulina stessa. Una caratteristica comune del diabete di tipo 2 è l’eccesso di grasso corporeo con maggiore distribuzione nella parte addominale del corpo. Il diabete di tipo 1 è invece caratterizzato da una distruzione autoimmune delle cellule beta del pancreas che producono insulina, con conseguente quasi totale deficienza di insulina ed elevata tendenza alla chetoacidosi.

I criteri per la diagnosi del diabete si avvalgono di esami del sangue che misurano l’emoglobina glicata che non deve risultare superiore ad un valore di 6,5% e la glicemia a digiuno che non deve essere superiore a 125 mg x dL.

L’obiettivo fondamentale per la gestione del diabete è il controllo della glicemia attraverso una dieta sana, l’esercizio fisico e in alcuni casi l’utilizzo di insulina o farmaci ipoglicemizzanti orali.

L’attività fisica ha un ruolo chiave nella gestione di ogni tipo di diabete e può aiutare a prevenirne le complicanze. L’esercizio svolto in modo regolare praticato dagli individui con diabete di tipo 2 migliora infatti la tolleranza al glucosio, aumenta la sensibilità dell’insulina e riduce i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

La quantità e l’intensità con cui praticare attività cardiovascolare è fondamentale per ottenere i risultati desiderati sulla glicemia.

Chi soffre di diabete di tipo 1 dovrebbe praticare 150 minuti a settimana di attività aerobica moderata o 75 minuti a settimana di attività aerobica vigorosa suddivisa in un minimo di 3 sedute settimanali.

A chi soffre invece di diabete 2 il consiglio è quello di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività aerobica da moderata a vigorosa.

Per entrambe le tipologie di diabete è inoltre consigliato esercitarsi per almeno 2 giorni a settimana non consecutivi con esercizi muscolari contro resistenza e 2-3 giorni a settimana con esercizi per migliorare la flessibilità.

Durante le sessioni di esercizio fisico combinato, completare gli esercizi contro resistenza prima degli esercizi aerobici potrebbe ridurre il rischio di ipoglicemia negli individui con diabete di tipo 1. Inoltre, alternare intervalli molto corti e molto intensi di attività aerobica ad intervalli a moderata intensità può risultare utile per diminuire il calo di glicemia durante il recupero post esercizio.

Gli individui che assumono insulina o altri farmaci per aumentarne la secrezione, dovrebbero monitorare i livelli di glicemia prima e dopo l’attività fisica, compensando con un’alimentazione adeguata e/o modificando il regime farmacologico per il mantenimento di un corretto valore glicemico.

Massimizzare i benefici cardiovascolari che risultano dalla pratica dell’esercizio fisico è dunque un obiettivo chiave per entrambi i tipi di diabete in quanto favoriscono un più efficiente assorbimento di glucosio da parte delle cellule, agendo sulla riduzione di massa grassa che spesso risulta aumentata nei soggetti che soffrono di questa patologia.

Quindi tutti gli individui con diabete o pre-diabete dovrebbero essere incoraggiati ad essere fisicamente attivi regolarmente, includendo quotidianamente più movimento ed esercizi strutturati per migliorare la loro salute e aumentare la loro longevità.

Dr. Beretta Giordano

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